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La Macchina Zero. Mario Tchou e il primo computer Olivetti

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Il 21 aprile gli autori e illustratori, Ciaj Rocchi e Matteo Demonte sono stati ospiti dell’Istituto Confucio per presentare la loro nuova graphic novel La Macchina Zero. Mario Tchou e il primo computer olivetti. 

La videoconferenza è stata introdotta dalla Prof.ssa Valentina Pedone. 

Gli autori hanno aperto l’incontro parlando brevemente dei loro due libri precedenti: Primavere e Autunni e Chinaman, entrambi tradotti successivamente anche in cinese. 

A differenza di quest’ultime che raccontano storie di piccoli imprenditori o di gente comune, La Macchina Zero, uscita nell’autunno 2021, invece, incrocia la grande storia internazionale, una storia vissuta dalla classe dirigente, industriale e politica e che riguarda dunque uno spaccato di un’altra società. 

Gli autori hanno introdotto la storia della famiglia Olivetti, spiegando come questa famiglia di imprenditori fosse riuscita a diventare leader incontrastata,  creando una multinazionale allo stesso tempo però estremamente radicata anche a livello locale dove si univa ricerca e produzione in uno stesso luogo, dando vita così ad una sorta di “cittadella operaia”.

Si è passati poi alla storia della famiglia di Mario Tchou, partendo dalla figura di suo padre che arriva in Europa nel 1915, prima a Parigi e poi a Roma dove sposa Eveline con la quale avrà tre figli, tra cui Mario.

Quest’ultimo, nel 1946 riesce ad ottenere una borsa di studio per studiare in America e qui si forma e vive l’epoca della transizione tecnologica: la miniaturizzazione della tecnologia. Dopo l’esperienza americana, Mario Tchou torna in Italia dove collabora con Olivetti e l’Università di Pisa e, ricco delle nuove conoscenze acquisite crea il primo computer completamente a transistor. 

La storia della vita di Mario Tchou, oltre ad essere intensa e interessante, apre molte porte ad ulteriori riflessioni su altri temi, quali la diaspora cinese e l’evoluzione dell’informatica.

 

Ultimo aggiornamento

29.05.2023

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